Bene, Waldemar, vedo che ti occupi della valutazione dei materiali da costruzione, una pratica molto poco conosciuta in Italia. Secondo il tuo punto di vista, esistono dei materiali da costruzione più salubri e di conseguenza raccomandabili?
La maggior parte dei produttori di materiali edili non specificano in modo trasparente tutti gli ingredienti che li compongono.
"Bisogna andare alla ricerca di quei produttori che specifichino il maggior numero di ingredienti"
Purtroppo, la maggior parte delle società che producono questi materiali non specificano nel dettaglio ed in modo trasparente tutti gli ingredienti che li compongono; diventa quindi necessario, ancorché auspicabile andare alla ricerca di quei produttori che specifichino il maggior numero di ingredienti, ed ancora di più che specifichino nella maniera più trasparente possibile le classi di sostanze che vi sono contenute.
Essi infatti potrebbero essere ottenuti dalle lavorazioni di materie prime da risorse rinnovabili, materie prime minerali o addirittura materie prime di origine fossile a base di petrolio.
Tendenzialmente, se il produttore non comunica le quantità delle varie componenti che costituiscono il materiale, sta a significare che esso è un derivato della lavorazione del petrolio.
Al contrario invece, i produttori che storicamente si sono dimostrati più propensi alla diffusione di queste informazioni sono quelli che operano nel campo della produzione di materiali da costruzione di origine naturale.
Quando parli di materie prime da risorse rinnovabili e materie prime di origine minerale a cosa ti riferisci nello specifico?
Quando parlo di materie prime di origine minerale, mi riferisco ad esempio a prodotti come:
- la calce,
- l'argilla,
- il marmo ed
- il gesso;
i quali, personalmente, li considero dei dignitosi ingredienti di base da poter raccomandare. Ovviamente però dipende molto dall'uso che si intende farne: l'utilizzo per la realizzazione di rivestimenti murali sono da classificarsi in modo totalmente differente rispetto all'uso per la realizzazione di altri tipi di rivestimenti come ad esempio il trattamento di una tavola, la quale richiede anche l'utilizzo di altre materie prime.
Tra le materie prime derivanti da risorse rinnovabili invece possiamo trovare ad esempio
- l‘olio di lino,
- le cere naturali come la cera d'api, la cera di carnauba e
- gli estratti vegetali.
Mi preme però fare un appunto relativo a quei prodotti ottenuti dal trattamento di materie prime di origine naturale.
Il fatto che derivino da esse non significa obbligatoriamente che il prodotto abbia una qualità “premium”! La differenza si nota proprio dall’intensità dell’odore.
Anche nelle sostanze derivanti del petrolio, possiamo trovarne alcune che sprigionano odori forti e persistenti ed altre che, risultano neutre.
Tutto ciò che è organico, che sia stato ottenuto da basi rinnovabili o petrol-chimiche è comunque caratterizzato da un odore più intenso mentre le sostanze minerali hanno invece un impatto olfattivo più neutro.
Quindi, secondo il tuo punto di vista esistono dei materiali potenzialmente dannosi?
Il rischio sta nella somma di tante sostanze chimiche nello stesso prodotto.
Le vernici al lattice contengono al loro interno così tante sostanze chimiche molte delle quali potrebbero addirittura non apparire nemmeno nella scheda di sicurezza.
Si e aggiungo di più, riferirsi solamente al "dannoso" è molto limitante e relativo. Questo perché, mentre esistono sostanze palesemente pericolose e delle quali si conosce l'effetto, ce ne sono molte altre che continuano a restare nell'ombra e alle quali consiglio un utilizzo molto cauto e attento. Ad esempio, la categoria delle vernici al lattice contengono al loro interno così tante sostanze chimiche molte delle quali potrebbero addirittura non apparire nemmeno nella scheda di sicurezza.
Ovviamente però, non posso affermare con certezza che ognuna di queste sostanze sia pericolosa presa singolarmente, ma posso invece dirvi con una certa sicurezza che prese nell'insieme possano rivelarsi altamente rischiose.
Le nostre esperienze si basano nello specifico su soggetti particolarmente sensibili in quanto sono persone con patologie croniche; ma il rischio che all'aumentare del tempo di esposizione possano sorgere problematiche anche nei soggetti sani è molto alto.
A quali tipologie di problematiche ti riferisci?
Le reazioni possono essere immediate come irritazione e mal di testa, ma sono più gravi gli effetti cronici che si manifestano dopo anni.
Sono possibili reazioni dirette come l‘irritazione delle mucose oltre alla manifestazione di malattie stagionali le quali, in precedenza, non si era inclini a contrarre.
Non sono rari i casi dove, andando a valutare le tempistiche con le quali i soggetti hanno manifestato per la prima volta allergie, mal di testa e raffreddori stagionali, si riesce a dimostrare un nesso diretto tra la ristrutturazione della propria abitazione ed il cambiamento del proprio stato di benessere.
Occorre però tenere presente che esistono sostanze, come i Plastificanti, che invece hanno un impatto molto più importante e cronico ai quali bisogna prestare molta attenzione. Questi ultimi infatti sono in grado di suscitare reazioni progressive negli anni con effetti importanti sul sistema endocrino - ormonale.
Relativamente alla mia esperienza, posso permettermi di darvi una regola empirica che si è spesso dimostrata valida allo scopo di identificare materiali tendenzialmente sconsigliati: Maggiore è l'odore che sprigiona la sostanza e la frazione in composizione di parti petrolchimiche presenti, più alto sarà il rischio per la salute derivante dal suo utilizzo.
Hai parlato di plastificanti, puoi dirci anche dove si trovano?
I plastificanti riescano addirittura ad interferire sul bilancio ormonale.
I plastificanti sono presenti in moltissimi materiali; molti in più di quelli che possiamo immaginare... possono trovarsi all'interno di vernici, rivestimenti per pavimenti cosi come anche in molte superfici e coperture. C'è anche un'altra classe di composti, usati per tutt'altri scopi, che causano gli stessi effetti sull'uomo: i ritardanti di fiamma.
Si ha ragione di sospettare che alcuni di essi riescano addirittura ad interferire sul bilancio ormonale. Quanti conoscono persone, magari anche giovani, che soffrono di problemi di Ipo o Ipertiroidismo? Provate solo a pensare a quanto potrebbe essere dannosa un'esposizione prolungata di questi soggetti a questa classe di sostanze.
Le sostanze ed i composti di cui ci hai appena parlato si potranno trovare elencati all'interno della scheda di sicurezza o comunque in altre schede tecniche?
Purtroppo, la risposta corretta è: non sempre. Tendenzialmente, all'interno della scheda di sicurezza il produttore riporta esclusivamente i dati richiesti e obbligatori per legge; e talvolta nemmeno quelli.
Di massima contiene quelle sostanze dalla comprovata pericolosità o comunque estremamente problematiche insieme a qualche altra sostanza.
Raramente, se il produttore è trasparente, si può trovare una scheda di sicurezza (o comunque altra scheda tecnica) un po' più completa, ma nella stragrande maggioranza dei casi questo non succede.
Per essere in grado di fare una valutazione affidabile del potenziale rischio per la salute derivante dall'uso di una sostanza è indispensabile avere ulteriori informazioni, il problema diventa però dove reperirle.
Giusto per raccontarvi una mia esperienza, il mio primo grande incarico lavorativo è stata una collaborazione con un'associazione svizzera di "costruttori di case di qualità".
Il mio compito era reperirgli le informazioni relative alle sostanze che si trovavano all'interno dei prodotti che utilizzavano le aziende associate per la costruzione delle abitazioni. Questo ha comportato il dover esaminare un gran numero di prodotti, richiedendo di conseguenza i dati specifici ai vari produttori.
Ci rendemmo conto come alcuni di essi furono aperti e collaborativi, ma la maggior parte, purtroppo, non lo fu affatto; costringendoci a doverli sollecitare più volte nell'attesa di una risposta. Ovviamente però, questo atteggiamento evasivo ha comportò una valutazione pubblica negativa da parte nostra nei confronti di tali aziende produttrici, che ci permise nel tempo di ottenere molti più dati riuscendo a realizzare un ottimo risultato, catalogando oltre 300 prodotti. Questa esperienza mi ha insegnato molto sulle sostanze da attenzionare e cosa i produttori tendono a voler nascondere.
Una costruzione traspirante ha bisogno di prodotti naturali.
Più è elevata la percentuale di sostanze petrolchimiche in un materiale, più bassa sarà la traspirabilità.
Personalmente, vista la mia aspirazione di realizzare una costruzione quanto più possibile traspirante, tendo a privilegiare i prodotti che mi diano quante più informazioni possibile in modo da poter valutare nel dettaglio quali preferire e quali evitare; ad esempio, più è elevata la percentuale di sostanze petrolchimiche in un materiale, più bassa sarà la traspirabilità e più numerosi saranno gli additivi potenzialmente problematici.
Occorre documentarsi ed esaminare gli ingredienti in modo da conoscerli e capirne l'eventuale pericolosità o salubrità.
Come regola generale, derivata da una grande esperienza, vi suggerisco che, piuttosto che ricercare un prodotto con ricetta brevettata al 100% con la speranza di essere "al sicuro", vi consiglio di fare domande, ricercare, documentarsi ed esaminare gli ingredienti in modo da conoscerli e capirne l'eventuale pericolosità o salubrità.
Uno strumento molto utile per informarsi sulle composizioni tipiche è il sito tedesco wecobis.de. Qui trovate le ricette basi che da già un buon orientamento.
E ricordatevi sempre che l'odore che emana una sostanza rappresenta un indicatore importante della sua salubrità e sicurezza.
È per questo motivo che avete avviato voi un sistema di valutazione denominato "fattore QUH”?
Esatto; ed abbiamo inoltre già testato e premiato il primo produttore in Italia per il Grassello di calce. Il fattore QUH valuta la qualità di un materiale da costruzione nei suoi possibili effetti tossici sia sugli esseri umani che sull’ambiente. Il grassello di calce per esempio, oltre a prevenire la formazione di muffa, riduce gli odori e le emissioni nella stanza; tecnicamente crea una superficie "fissa acidi" igienizzante molto utile per un clima salubre della casa.
Se un materiale supera il nostro protocollo di controlli e riesce a raggiungere un buon fattore QUH, allora è veramente un prodotto raccomandabile e sicuro.
Sfortunatamente, come ormai avrete capito bene, ci sono pochissimi produttori che gestiscono la questione "sicurezza dei materiali" in modo così trasparente; ed è proprio per questo motivo che noi, attraverso questo fattore, rendiamo il tutto quanto più chiaro e comprensibile possibile, facendo sì di accrescere anche la pressione sui produttori da parte di consumatori e degli artigiani, incoraggiandoli ad informarsi e riflettere sul fatto che un produttore nasconda parte delle informazioni o comunque non intenda sottoporsi all'esame IQUH; portandoli inevitabilmente a scegliere preferibilmente un altro prodotto.
Purtroppo, ancora non possiamo parlare per la maggioranza del mercato, ma possiamo comunque garantire che la nicchia che rappresentiamo valga la pena di essere presa in considerazione.
E per quanto riguarda i materiali che vengono utilizzati per la realizzazione di pannelli? Quali consiglieresti e quali vorresti che evitassimo?
Maggiore è la percentuale di legno solido, meglio è.
Vi consiglio di prestare molta attenzione a tutti quei materiali che costituiscono il rivestimento interno dell'abitazione.
Sicuramente mi sento di consigliare pannelli in legno massello puro o comunque con la più alta percentuale possibile di legno solido e basso contenuto di colla.
In generale comunque, vi consiglio di prestare molta attenzione a tutti quei materiali con cui entrate più in contatto, ovvero che costituiscono il rivestimento interno dell'abitazione. Dovete sapere infatti che alcune sostanze, anche se inizialmente erano confinate all’interno di una parete, possono con il tempo migrare verso l'interno della casa a causa di processi dinamici di tipo fisico ed entrare quindi in contatto con voi, che potreste quindi inalarli o ingerirli.
Anche il gesso, che si può pensare sia abbastanza sicuro, potrebbe diventare problematico sia a causa della sua sensibilità verso l'umidità sia perché non sempre è costituito da solo gesso naturale, bensì anche da gesso ottenuto per desolforazione dei gas di scarico.
Spesso, sempre parlando di pannelli costruttivi e isolanti, vengono realizzati con al loro interno una discreta percentuale di ceneri volanti, che altro non sono che ceneri ottenute per filtrazione dall'incenerimento dei rifiuti; queste si disperderebbero nell’ambiente durante le fasi di lavorazione, taglio e levigatura, con potenziale pericolo per la salute. Non abbiamo ancora test in laboratorio a sostenere questa tesi.
È il posatore che deve tutelarsi durante la lavorazione da polveri potenzialmente tossici.
Quindi il posatore dovrebbe tutelarsi da potenziali inalazioni tossiche?
Esattamente, proprio così. Questo perché sarà proprio il posatore il primo soggetto, che dovendo istallare i pannelli su misura, sarà costretto ad effettuare tagli e bucature sulle superfici dei pannelli che potrebbero comportare una dispersione in aria di particelle potenzialmente pericolose.
Chi costruisce o ristruttura la propria casa di solito ha a disposizione un budget limitato. Come si possono applicare nella pratica i tuoi consigli di utilizzare materiali naturali più pregiati?
Vanno fatti i conti con l'economia e con gli imprevisti, con criterio e buon senso!
Hai ragione, vanno fatti i conti sia con l'economia sia con gli imprevisti, che purtroppo, sono sempre dietro l'angolo.
Molte cose che adesso vi dirò le ho imparate in prima persona quando abbiamo ristrutturato la mia abitazione partendo dalle fondamenta in soli sei mesi. Non è stato affatto facile, e per cercare di stare nelle tempistiche dovevamo stare dietro a tutte le varie scadenze entro le quali dovevano essere completate le varie cose; ma nonostante questo capitava che un artigiano o una ditta avesse la necessita di spostare una lavorazione, cosi come non la finisse nei tempi concordati portando a far vacillare tutta la pianificazione temporale. Allo stesso modo capitava anche che insistesse per l'utilizzo di uno specifico prodotto, diverso da quello da noi preferito, solo perché era l’unico da lui conosciuto.
Nella pratica, occorre adattarsi e saper fare dei compromessi; a patto che siano ben ponderati e di buon senso.
Ad esempio, per non rischiare di avere ulteriori ritardi, ho ceduto sulla scelta dell'adesivo delle piastrelle, accontentandomi di collante di origine minerale con all'interno degli additivi plastici. Il cedimento però è stato frutto di un ragionamento a monte, ovvero che l'adesivo sarebbe comunque stato coperto dalle piastrelle e dalle fughe isolandolo totalmente dal nostro contatto.
Quello su cui dobbiamo focalizzarci quando ci apprestiamo a fare delle lavorazioni è: quanto mi incide questa lavorazione sul mio "clima" interno?
ovvero: quanto, il materiale che verrà utilizzato è superficiale e di conseguenza potenzialmente problematico qualora vi entrassimo in contatto?
Per la salubrità è decisiva la composizione dell'ultimo centimetro interno
Ricordatevi che la parte realmente significativa e decisiva è la composizione dell'ultimo centimetro interno.
Se dai conti, emerge che utilizzando alcuni materiali piuttosto che altri si rischia di esaurire le finanze prima di realizzare l'ultimo centimetro di copertura, allora è preferibile scegliere un materiale meno pregiato per la parte con cui non possiamo entrare in contatto per poi garantirci un'ottima finitura dell'ultimo strato interno.
Di solito il cartongesso viene rivestito, per questo motivo lo considero un compromesso economico accettabile; situazione diversa invece è il pavimento, dove il legno è sicuramente da privilegiare rispetto ad un pavimento in plastica.
Comunque sia, nonostante i vari compromessi che ho dovuto fare, ritengo di avere una casa molto più salubre e non inquinata rispetto al 95% delle case in Germania.
Il segreto per assicurare un clima interno superiore con un budget limitato.
Pavimenti esclusivamente in legno o piastrelle e pareti intonacati di grassello di calce e argilla.
Qual è stato il segreto? Ho rispettato delle semplici regole: pavimenti esclusivamente in legno o piastrelle e per le pareti ho utilizzato esclusivamente intonaco di grassello di calce e argilla oppure altre finiture minerali (anche se non alcaline), come Natura Fix.
Riassumendo, il tuo consiglio è quello di dare priorità all’ultimo centimetro trascurando piuttosto lo strato sottostante?
Esattamente. Se si riuscisse a utilizzare materiali sicuri, salubri e certificati anche negli strati sottostanti sarebbe fantastico, ma sicuramente occorre in primis mettere da parte il denaro per assicurarsi un'ottima qualità dell'ultimo centimetro. Occorre dare priorità in particolare alle camere da letto, alle camere dei bambini ed al soggiorno, essendo i luoghi dove ognuno di noi trascorre la maggior parte del tempo.
Ovviamente poi è possibile adottare anche delle soluzioni molto più economiche; ad esempio nella cantina ho speso massimo 15 € per tutto il materiale, facendo in prima persona una tinteggiatura in calce la quale, anche se spolvera un po', mi ha permesso di risparmiare per le spese più importanti che ho invece fatto nella camera di mio figlio.
Vanno bene anche vernici naturali, ma meglio la pittura su base calce perché igienizzante e inattaccabile dalle muffe.
Bene, quindi una vernice a dispersione sarebbe da escludere?
Si e no. In commercio esistono anche vernici emulsionate naturalmente, ma mi sento comunque di consigliare sempre una pittura su base grassello di calce, alcalino, igienizzante e soprattutto inattaccabile dalla muffa. A casa mia abbiamo utilizzato solo intonaco in calce senza ulteriore tinteggiatura, risparmiando molti passaggi e lavorazioni e, di conseguenza, denaro.La qualità non è uno slogan, ma si distingue da caratteristiche oggettive, determinanti per il miglioramento del benessere abitativo.
Ricordatevi che la "qualità" non è solamente uno slogan; bisogna entrare nel merito e nella sostanza, dando valore alle caratteristiche oggettive determinanti per il miglioramento del benessere abitativo.
Grazie mille!
L'Intervista con Waldemar Bothe è stata fatta da Christine Schneider in occasione del convegno IAQ2018 (Indoor Air Quality) in Germania.